La notte dei ricercatori e delle ricercatrici 2023
29 Settembre

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La terra vista dallo spazio: analisi delle intrusioni Sahariane nel Mediterraneo e Atlantico

The earth seen from space: analysis of Saharan intrusions in the Mediterranean and Atlantic

La polvere desertica rappresenta uno dei più importanti forzanti atmosferici e contribuisce in gran parte alle incertezze nella stima del forzante radiativo del clima globale. Essa modifica direttamente il bilancio della radiazione assorbendo e disperdendo la radiazione a onda corta e lunga ed influenza anche le proprietà e la vita-media delle nuvole e quindi modifica indirettamente l’equilibrio del sistema Terra. Infatti, a seconda della dimensione, le particelle di aerosol desertico possono agire come nuclei di condensazione delle nuvole (CCN) e nuclei di ghiaccio (IN), influenzando profondamente i processi microfisici all’interno delle nuvole. Di conseguenza, l’aerosol desertico può influenzare i processi fisici della superficie terrestre, la temperatura superficiale globale, il clima, il ciclo idrologico e gli ecosistemi terrestri.

Nell’ultimo decennio, il rilevamento delle polveri desertiche mediante telerilevamento ha registrato un aumento della copertura spaziale e i canali di rilevamento multipli satellitari hanno iniziato a svolgere un ruolo importante nelle caratterizzazione delle sorgenti di polvere. La polvere disperde la luce visibile e ha un assorbimento moderato nella regione del visibile e del vicino infrarosso, può anche assorbire la radiazione a onda lunga dal suolo ed emettere a sua volta radiazione a onda lunga. Pertanto, queste proprietà ottiche specifiche possono essere utilizzate negli algoritmi di rilevamento della polvere desertica.

Per integrare le misurazioni mediante telerilevamento, la modellazione numerica può essere considerata un approccio importante per studiare il trasporto di polvere dalle regioni aride e semiaride del Sahara verso l’area mediterranea e atlantica, consentendo una comprensione completa delle intrusioni di polvere e dei loro effetti sulla meteorologia, la qualità dell’aria e la salute umana.


Mineral dust is one of the most important atmospheric forcing agents and largely contribute to the uncertainties in estimating global climate radiative forcing. It directly modifies the radiation budget by absorbing and scattering short- and longwave radiation. It also affects the properties and lifetime of clouds and therefore indirectly change the Earth-system balance. In fact, depending on their chemical composition and size, aerosol particles can act as cloud condensation nuclei (CCN) and ice nuclei (IN), deeply impacting the microphysical processes inside clouds. Consequently, aerosols can influence land surface processes, the global surface temperature, the climate, the hydrological cycle, and terrestrial ecosystems.

In the last decade, the dust detection by remote sensing retrieval has registered an increase in spatial coverage, and satellite multiple detection channels have come to play important roles in dust source measurements. Dust scatters visible light and has a moderate absorption in the visible and near infrared region, it can also absorb longwave radiation from the ground

and emit longwave radiation. Thus, these specific optical properties can be used in dust detection algorithms.

To complement measurements by remote sensing, numerical modeling may be considered an important approach to study the dust transport from the Saharan arid and semi-arid regions toward the Mediterranean and Atlantic area, allowing a comprehensive understanding of the dust intrusions and their effects on meteorology, air quality and human health.